webpoetica: Il gioco dell'Anima
Arte condivisibile nel mare del web.
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sul blog WEBPOETICA
E' iniziato un gioco letterario
Affinchè la poesia dell’Anima
e l’iniziativa dello Spirito
dirigano Mente creativa
al non-luogo agognato.
Un titolo:
Il gioco dell’Anima
ed un inizio……
Cap 1
Il pomeriggio tempestoso cedette il passo ad una notte stellata spinta impetuosamente da un vento
di maestrale che non amava lasciare tracce. La luce lunare gocciolava velando d'argento le finestre di una
camera da letto dove si udiva la suoneria urlare:“mi hai programmata per svegliarti, sono le cinque, ben alzato”.
Aveva iniziato, un quarto d’ora prima, con tono suadente accentuando man mano;
solo ora lui, fuoriuscendo dalle nebbie del sogno, materialmente si abbatteva sulla sveglia innocente.
- quella di Lei, programmata per le sette, stava invece ancora prodigandosi in chakra soporiferi -.
Finalmente in piedi, abbagliato dalla luce del bagno, alzava l’asse cercando di ricordare
‘cosa stava a sognare ’ ?!………. e (JouleSal)
…fu Maja a fornirgli l' appiglio... (NoiVibriamo)
si era riposizionata dopo la brusca fermata che il ‘Sognatore’ , l’Intercity della verità,
aveva effettuato ed il telecomando, lasciato sulle lenzuola, era caduto con un tonfo
ovattato .. dall' ora silente.
Avevano la notte precedente sintonizzato il soffitto digitale sul celo stellato e lanciato il dolce sfrigolio
della risacca Amalfitana, registrata poco prima di ripartire per New York.
Erano trascorsi tre giorni, durante il viaggio ne avevano parlato….. ..Ecco cosa aveva sognato!
“ La precessione, l’allineamento, la porta del tempo, la scelta di restare insieme oltre l’eterno
… poi un titolo si posizionava nello spazio onirico: (JouleSal)
…“pensieri a ruota libera di un ‘astronomo ‘sognatore’ ” (Spitama)
Era stato il commento che gran parte dei quotidiani avevano fatto al libro:
“Inverno 2012, primavera 2013, est ... e poi basta non estate ne 2014” da tre mesi sul web ma solo
da un paio di settimane in libreria. Lui e Maja l’avevano scritto insieme ma firmato Ezechiele
‘astronomo sognatore ’ per evitare di intralciare le ricerche che conducevano da anni e,
finalmente, erano al punto di svolta; gran parte del materiale era stato ... estratto
proprio dai sogni che spesso analizzavano insieme.
Lei psicologa, ricercatrice e responsabile del progetto Maya al ‘ New Time Department’
era odiata o amata dai colleghi, senza via di mezzo: "autoritaria per alcuni, autorevole per altri;
ammaliatrice o semplicemente attraente; geniale o sfacciatamente fortunata".
Una donna affascinante, intraprendente, ora.. dormiente: dolcemente ravvolta
al cuscino di lui che la salutava con un bacio ed usciva, accostando piano la porta.
Salendo in macchina Prometheus Fargo,' Prof ' come lo chiamavano tutti, fece partire una canzone: (J.Sal)
Guardando verso il cielo sereno di notte -non è difficile sognare e riflettere: (SemprePazza)
percheeee … Noi siamo il Vento! (SorrisodiVento)
Si sgolò stonando il ritornello ed imboccando, con la sua Toyauto, la Silver Hill Road ancora deserta;
il tetto trasparente mirava alle stelle che già strizzavano l’occhio ai primi, timidi, raggi del sole adolescente;
Il prof, cercando di concentrarsi, spense il lettore ..'non ho molto tempo!' pensò mentre
dai finestrini il vento sferzava i pensieri, ancora, ostinatamente attaccati ai capelli. (J Sal)
Ad un tratto, prima un sibilo, poi un puzzo di anatra carbonizzata, ed un fumo, degno
del peggiore arrosto, lo investirono come un gancio del miglior Tyson facendolo sbandare.
Per miracolo si arrestò ad un nulla dal vuoto. Allora ricordò e si maledì: troppo preso dal suo intelletto,
si era dimenticato di controllare il livello dell'acqua al radiatore, eppure la spia, la sera prima lo aveva segnalato
anche acusticamente: 'Coglione hai finito l'acqua al radiatore'. Catturò tutte le sue stelle
con una serie di imprecazioni e si apprestò a chiamare il soccorso, ma proprio in quel momento,
un suv dai vetri oscurati, che pareva un'astronave, si fermò poco distante,
la portiera stava per aprirsi... (Woodenship)
si fermò…tornò ad aprirsi una caviglia, una gamba irretita usciva lentamente, poi si ritrasse in fretta,
l’auto stridendo furiosamente schizzava via. Ma che… ? ..un rumore rimpiazzava quello dei pneumatici
e premeva alle tempie: scura, dietro l’abbacinare delle luci, un’astronave… vera? .. Enormemente vera
era sulla testa e lo attraeva a se.. sempre più fortemente.
Cominciava a perdere il contatto, anche mentale, con la terra quando uno strattone al braccio lo riportò
bruscamente alla realtà-virtuale, il SUV nero era tornato e vincendo la forza d’attrazione lo aveva strappato
al risucchio cinetico sbalzandolo su un rosso sedile di pelle. “ Benvenuto, maestro” un tono dolce
lo accolse. “ Le corriamo dietro da un po’” disse. Lui ne udì solo il riverbero ( J Sal)
La voce cordiale, non ricevendo segno alcuno, si fece più salda: " Buon giorno, prof…. più che la
macchina, mi pare sia lei in panne! Accanto ha delle cicche, ne prenda una, la tireranno lucido a specchio! "
Il luminare ricacciò vociferi e tormenti riaffiorando alla vista dell'affascinante ammiratrice, un tempo sua allieva,
lo stava fissando con un leggero sorriso ironico sulle labbra. Abbozzò una risposta: "Non avrei potuto sperare
in una salvatrice migliore" Lei si schermì: " Professore non cominci, la conosco bene, ed è improbabile che ci
ricaschi, sa sono cresciuta! ".
Intanto il suv correva tra ali di colline ammantate di verde .... sfocando man mano il presente.
“Dobbiamo tornare indietro” Lui affermò quasi esplodendo come solo adesso cosciente di quanto fosse avvenuto,
“Presto!” replicò allo sguardo perplesso della ragazza irrigidita, come imprigionata, nella rete viola “Lei è in pericolo”..
Un attimo di tensione poi: “Tenetevi forte” intimò, voltandosi appena, l’uomo al volante,
il gigante che poco prima lo aveva afferrato abbassando l’intera fiancata; una brusca frenata,
un rapido cambio di marcia una decisione trasferita al volante e le ruote rifumarono nella direzione opposta.
Tanta decisione, degna di miglior causa, non durò molto poiché andarono quasi a sbattere contro un posto
di blocco della polizia. Il gigante abbassò il vetro: "Cosa succede?" chiese indispettito all'agente
che lo fissava con la stessa aria impassibile di un pesce lesso; dietro ai suoi occhiali da sole, questi lo fissò muto
per un istante infinito, poi rispose: "So già tutto,dovete assolutamente seguirmi: tornare indietro è un suicidio.
Vi stanno cercando...". I tre passeggeri si guardarono in faccia meravigliati: possibile che fossero già stati scoperti?
Il poliziotto li convinse ad abbandonare il veicolo, giusto in tempo per non finire arrostiti dal lampo che lo ridusse
a carcassa fumante. Salirono di corsa sul mezzo corazzato del poliziotto che scartò un altro colpo, schizzando
verso l'alto col pilota aggrappato alla cloche che sudava e imprecava..."Vi porteremo noi", stava dicendo l'uomo
in divisa all'affranto scienziato che si era ritrovato tra le braccia la sua ex allieva sconvolta dalla piega improvvisa
degli eventi. "...Abbiamo le vostre mappe e progetti, c'è una starship che vi aspetta..." -JouleSal - Woodenship-
La ragazza, tremante comunicava con gli occhi, stringendosi ancor più al braccio del prof; gli eventi stavano l
oro sfuggendo di mano, ed in quella paradossale situazione lei trovava conforto già solo in quelò tocco,
in quel braccio possente, in quell'autorità-autorevole di cui era sempre stata innamorata,
in segreto (Katartica)
Cap 2
Tutto fù come in vortice. La potenza incontenibile di un uragano impose la sovranità del pensiero e dominò le inquietudini...
Chi sapeva - o pensava di sapere- non comprese mai che, in realtà, fù proprio nel vortice l'evolversi di quel tempo (Occhidigatta)
Non erano ancora le sette, nei sogni di Maja l'eco delle risa e le margherite profumate era stato soppiantato
dall’approssimarsi di un’oscura presenza, s’era alzata agitata, sulla faccia acqua ghiacciata e mentre in
fretta si vestiva qualcuno le comunicava di allontanarsi: era il pensiero di Lui
Stava calzando le scarpe, un sibilo acuto mandò in frantumi i vetri della camera da letto,
Lei si lanciò per le scale ed aveva ancora in mano una scarpa quando, uscendo dal portoncino, incontrò Pat,
il musicista del primo piano, che non riuscendo a dissimulare la sorpresa esclamò: “Ehi, quanta fretta!”
“Certo” Lei rispose prendendolo sottobraccio: “Ho proprio bisogno di un caffè” (NoiVibriamo)
Il bar era pieno dei mattinieri lavoratori agitati dall’evento che stamane aveva anzitempo risvegliato
il quartiere nord della grande mela. “ E’ uno di quei mezzi sperimentali che il governo sta provando”
diceva con l’aria saccente un’ impiegato col giornale ben aperto davanti,
“ Non sembra nostra, è un’ astronave” replicava un altro guardando l’enorme discoide scuro
obliquamente appoggiato al palazzo. La sagoma si manifestata ad intermittenza poi s’era
stazionata sul ‘ c’è ’, dalla nuvola di povere e fumo emergevano Pat che stupefatto si voltava
continuamente e Lei che lo tirava a fatica verso il bar. Una luce sfocata si avvicinava, rischiarandosi man mano
sino ad abbagliare raggiunto lo spiazzo ed atterrare, Lui uscì dalla starship e corse ad abbracciarla poi i tre
salirono sul velivolo che si allontanò rapidamente come era venuto. Una volta a bordo Lui spiegò:
“Hanno rotto il trasduttore di virtualità”,
la ragazza ribelle aggiunse: “Adesso si vedranno, e senza manco gli occhiali”
“Ti riferisci al film, Essi vivono?” chiese uno sbigottito agente facendo cadere i fascicoli che il capitano
aveva ordinato. Una risata echeggiò tra le sottili pareti in volo.
Intanto nel locale l’ologramma del barista, perdendo consistenza, versò il cappuccino attraverso il giornale
direttamente sull’impiegato arrogante che poco finemente bestemmiò in babilonese prima di rarefarsi
e mutare in alone macchiato. Lo stupore era palpabile tra gli avventori del bar Orione, gli habituè
si guardarono sgomenti quando dalle ceneri del ragionier Jack Cuozzo si materializzò un sauroide
dal muso enorme ancora sporco di cioccolato. (J Sal)
Il cioccolato gli sporcava tutte e due le membrane color porpora che si estendevano dal collo fino al ventre.
Con sguardo di chi cercava guai, fisso' prima il barista, che si dissolse in un istante, e poi i malcapitati,
che gia' svelti, fecero scivolare quasi d'istinto e silenziosamente, le mani sulle loro armi a iotroni,
in grado di fulminarlo in un lampo.
Ma ecco, al centro del Bar...si apre un varco spazio temporale, circolare, perfetto nella sua luminosita'...
le sedie iniziarono a tremare, i tavoli si sollevarono di un paio di centimetri....la luce si annullò. (Dafne)
Un istante dopo 'Swapp...ssss..'. il sauroide s’era eclissato ed il varco richiuso, sull’astronave madre nella sua
traiettoria celata dalla luna i led rossi che segnalavano la caduta di tensione della virtualizzazione si accendevano
in serie, come su di un albero in festa; Il crash della navicella ‘Adamo’ visibile e pesante tanto da aver reso
‘pendente’ il palazzo, l’esaurimento della parrocchia spia bar ‘Orione’ e di conseguenza le satelliti
confraternite pub, sala giochi, negozi ‘Pleadi’ disseminate nel territorio aveva reso necessario l’utilizzo
massiccio del tunnel spazio–temporale in una vasta zona dell’emisfero nord–occidentale
e stava pesantemente incidendo sulla riserva d’energia della orbitante ‘mamma’ spaziale.
Si vedevano in giro per la città decine di bassi, grigi personaggi dalla testa spropositata
e le movenze ripetitive, erano gli androidi fuggiti dalla navicella in panne mentre i loro dei-padroni,
simili alle mantidi terrestri ma eretti e altissimi, s’erano precipitosamente spostati nella loro dimensione
parallela lasciandoli soli e senza direttive.
Alcuni bambini, convinti fossero ET telecomandati, stavano per toccarli ma erano stati prontamente rincorsi
ed allontanati dai genitori: quei cosi puzzavano in modo terrificante!
L’arrivo della gigantesca Anunnaki la nave che aveva predisposto e coordinato la colonia terrestre sin dall’inizio
ricollocò, riattivando il virtualizzatore, ogni cosa al suo ‘retto’ posto;
I mezzi d’informazione parlarono dei 30 minuti di follia che avevano sconvolto la grande mela e le città limitrofe
con un velo di ironia spesso quanto la iuta e tanti di quei messaggi subliminali che la cosa divenne presto una
‘sciocchezza’ per l’intero paese. Nel resto del mondo si commentavano con scetticismo le immagini diffuse dal
web etichettandole come ‘solite stranezze di NewYork’.
Cap 3
Sulla Starship svolte mappe e progetti erano stati fatti partire i primi impulsi, gli elaboratori caricavano i dati
di ritorno mentre uno speciale programma esaminando la sonorità dell’eco, filtrando riverbero e rumore di fondo,
iniziava a delineare i contorni di un tratto libero dall’onda distorsiva: gli sguardi dei passeggeri e dell’equipaggio
della nave stellare fissavano attoniti una immensa distesa d’acqua purpurea percorsa
da inusitate tempeste magnetiche. (JouleSal)
I "trenta minuti di follia" a cui avevano assistito sul web, minacciavano di essere dei bruscolini, a fronte di ciò
che andava preparandosi sotto di loro:la distesa, all'inizio placida, ora, sotto la spinta delle tempeste, cominciava
ad assumere le forme più tormentate di onde paurose che scavavano abissi vertiginosi. Il colore purpureo
si era fatto plumbeo ed a fatica il sistema gravitazionale, della nave le impediva di essere risucchiata e travolta.
Il comandante diede l'ordine di riunire d'urgenza lo stato maggiore e gli organi più rappresentativi dei passeggeri
e cominciò così il discorso: "Ho appena ricevuto un messaggio telepatico..." (Woodenship)
Il prof e Maja si guardarono un istante poi trasmisero, direttamente alle pepsi-cerebrali dei civili a bordo,
ciò che si erano letti tra gli occhi: "le comunicazioni telepatiche sono prerogativa delle interforze, una sorta di
cuscinetto neutrale strutturato militarmente e molto potente. Avevano però posizioni diversificate ed anche se
al momento si erano dimostrati protettivi bisognava comunque vigilare".
La Starship era da considerare un’incognita e ne Lei, ne Lui, tanto meno Pat e gli altri sedici ospiti della nave
sembravano armati, ma il gigante, con un gesto appena percepibile, fece capire di avere un asso nella manica.(Jsal)
Intanto il discorso era finito ma gli ufficiali si guardavano in faccia smarriti, scambiandosi occhiate d'apprensione.
Il capitano che aveva afferrato al volo, chiarì: "Forse ancora non siete stati messi al corrente che il sottostante
pianeta appartiene alla categoria Solaris. Come ben saprete è una categoria di viventi assai particolari,
dotati di poteri ancora tutti da indagare. Così, l'Entità che si è messa in contatto con me, mi ha comunicato che,
prima di lasciarci atterrare nella nostra colonia, vuole parlare con un nostro passeggero: il Professore, esimio
astronomo che ci è stato affidato, con la sua assistente e la guardia del corpo. L'Entità vuole che egli sia sbarcato
da solo per chiarire alcuni aspetti della sua missione..." (Woodenship)
‘Erano quindi ben oltre la terza’ il prof stava pensando, Solaris difatti stazionava nella sesta dimensione anche se
manteneva un occhio satellitare nelle dimensioni precedenti, “oppure si trovavano proprio su uno dei satelliti?”
fu quanto domandò al Capitano. Questi rispose alzando le sopracciglia e mostrando le mani “ Bho?,
A dire il vero non ne ho la più pallida idea” disse. (J Sal)
Cap 3.1
Nel cielo color porpora, tre soli splendevano instabili. I loro raggi si diffondevano in modo anomalo sulla strana
crosta si cui poggiavano i loro piedi. Una strana nebbiolina celeste e scintillante, avvolgeva dapprima i loro piedi,
sino ad arrivare alle caviglie...dove uno strano brivido, misto alla paura, faceva pensare ai malcapitati che
qualcosa sarebbe successa da li a poco (Dafne)
Il Professore maledì il capitano con tutto l'equipaggio:possibile, pensava, che un essere dotato di telepatia,
non riuscisse a mettersi in contatto con lui direttamente, magari nella sua confortevole cabina, mentre se ne
stava con la sua Maja? - ex allieva? accoccolata sul suo petto? Che bisogno c'era di farlo scendere
in un paesaggio così osceno per le manifestazioni perverse di... già, pensò... e se era una trappola?
E se il capitano voleva solo sbarazzarsi di lui? .. (Woodenship)
Mentre erano ancora a bordo i cinque, o meglio i quattro più un'intontito prof, avevano deciso,
prima di scendere sul ‘occhio satellitare’, di operare una sostituzione. Maja aveva praticato taglio e tintura ai capelli,
s'era truccata ed indossato la gonna e le calze viola di Sally che nel frattempo si struccava ed indossava i suoi,
in tal modo Maja sarebbe restata con Pat sulla nave. Tramite l’ultrasensibilità avrebbe mantenuto,
senza perdere di vista il mezzo interforze, il contatto col Prof che era sceso quindi con l’ex allieva,
in vece di assistente, e Mac Njor il gigante afro-scozzese.
Utilizzando il ‘confusion’ , uno degli aggeggi che Mac s’era portato dietro, le due donne, inoltre, si erano
scambiate le connessioni cerebrali , la traslazione sarebbe durata poco ma forse.. quanto basta. (JSal)
Il Professore, ancora confuso da tutti quei movimenti, anche perchè assorto in considerazioni a tratti sconfortanti,
sguazzava nella melma rossastra fino alle ginocchia, alla ricerca di quel contatto che avrebbe dovuto
chiarire una missione, fino a quel momento oscura e senza costrutto. Ad un tratto, fece uno scarto
fulmineo che lo mandò con la faccia immersa nella poltiglia. Quando risollevò la testa grondante,
si accorse di averla scampata bella:un seno enorme si stava sciogliendo accanto a lui, se l'avesse colpito...
Un lampo doloroso gli aprì la coscienza: tutto ciò che stava vedendo era una proiezione del suo inconscio.
Quelle forme oscene e putrescenti erano generate dall'Entità, ma rimandavano... all'inconscio umano e
a tute le schifezze ataviche che ci albergano. Una cosa l'aveva capita il prof.: era una partita doppia che
stava giocando. Una proiezione di sè era sul ponte della nave; l'altra era lì a zompare nella sbobba color vinaccia.
E sguazzando arrivò in una specie di piazza, enorme, dalla circonferenza ampia punteggiata da grossi globi
di un liquido gelatinoso e fosforescente,che si sarebbe potuto dire che fossero dei modelli di pianeti.
Rimase a bocca aperta per un'eternità. Poi una voce che gli giungeva dai neuroni lo strappò allo stupore:
"Quelli che vedi sono i pianeti che costituiscono il cerchio primevo dell'energia dell'acqua vitale. E' inutile che..
ti spieghi la sua importanza, ma sappi che l'unità è in grave pericolo:hai già avuto dei segnali della potenza
della volontà distruttiva, e delle sue capacità nel sovvertire dimensioni e mondi.
La vita è un bene più unico che raro nell'universo impossibile ed i pianeti liquidi che vedi, ne sono detentori e
propagatori nello spazio. se guardi bene, sulla tua destra, è il globo terrestre. E' lì il grosso problema: gli invisibili,
mangiatori d'arsenico, stanno divorando la realtà." La testa la sentiva come uno dei globi, gorgogliante di
materia grigia che andava in tutte le direzioni, seguendo un moto ondoso che gli dava la nausea.
Gli venne da pensare alla sua Maja lasciata sulla nave, che in quel momento faceva il suo
giretto romantico con la proiezione di lui... Un po' infingarda,forse, questa entità.. (Woodenship)
Cap 3.2
Il lento proiettarsi non poteva che non confonderlo nella sua innaturale certezza, ma non si arrese agli
eccessi di tal globo.. e dell’entità mutaforma. Certo della sua potenza non ebbe alcun timore
d’infrangere il passato e lanciare la sua proiezione (occhidigatta)
Maya lo sentì nel medesimo istante in cui il prof l’aveva pensata, aveva l'aria di un tranello, l’entità era
dinanzi ai tre nella forma che ciascuno stava immaginando, erano effettivamente sullo ‘sguardo’
che le entità avevano lasciato nella quarta dimensione ad un solo ‘salto’ dalla terra. L’apprensione aumentò,
stringendo le mani di Pat lasciarono la plancia mentre tutto l’equipaggio era con gli occhi fissi allo schermo
ed iniziando a perlustrare la nave: " Non farti irretire" gli trasmise.
Intanto l’entità aveva mandato nel ‘pallone’ Sally e Mc Njor alle prese con i loro ‘film’ interiori: l’una a guidare
la più pazza astronave del cosmo, l’altro a raccogliere, con la mano enorme, minuscole more da un rovo multicolore.
Il professore concentrò le facoltà percettive sul nulla, sgombrò la mente dai ricordi, dai sogni trascritti,
dalle paure profonde ed i timori contingenti; chiuse gli occhi ed attraversò le tre fasi meditative
prima di sganciarsi dalla materia e fluttuare nel suono antico dell’Ohm.
Era in sintonia, la vibrazione emanata dall’entità si perdeva ed una voceptofonda, ora dalla sinistra, dal passato ..
26.000 anni terrestri, scandiva ...piano..come scolpendo l'aria: (J.Sal)
Cap 4
“In Principio non vi era nulla .. e .. il nulla .... già conteneva il Tutto.
Nel moto silenzioso, che sembrava fermo, .. fluiva .. ebbe inizio ... la Coscienza del nulla.
Allora diede una forma al nulla ... e nacque il caos
e dal caos,.. la Coscienza diede origine all’Anima, che già Era.
Lei era la Coscienza stessa e la Coscienza era Anima!
Anima decise di creare dal caos qualcosa e ... a questo qualcosa diede il nome di Universo.
L’universo le sembrava bello e ogni giorno nascevano stelle e pianeti.
Il nulla stava prendendo forma e il caos stava diventando ordine.
Ma non era sufficiente ad Anima.... Le sembrava così poco!
decise di creare altri Universi, simili al primo, ma non uguali.
Erano vicini e sovrapposti, ma ben distinti l’uno dall’altro.
Erano visibili ad Anima, ma invisibili fra loro;
erano udibili ad Anima, ma silenziosi fra loro e...
Anima percepiva la loro Energia, si percepiva,..
ma loro non potevano distinguere la propria e percepire quella d’altri.
Ogni Universo era a Sé e ciascuno era in tutti.
Lei era la regista di questo immenso, .... in cui tutto era scritto.
I personaggi davano vita al Suo Spettacolo e Lei bisbigliava loro,
ma gli Dei decisero di ribellarsi e si allontanarono da Anima.
Divennero sempre più Potenti contro Anima e.. volevano distruggere l’Opera Omnia
che... Anima desiderava e che ogni giorno Rinasceva.
Il Male voleva un Impero tutto e solo suo!
Ma Anima era la Coscienza Divina, l’Increato Primevo, molto più del male e.... la sua potenza...
era la manifestazione del Divino ....
Lei era forte e sicura.
Lei non temeva quello che aveva creato,
Lei sola poteva distruggerlo;
tuttavia... Anima era buona e lo è tuttora.
Lei non voleva uccidere e disintegrare e....
così decise di attendere, ..con la speranza ...
che un giorno tutto si sarebbe sistemato.
Quando il male ebbe contagiato tutti gli universi,
Anima capì che doveva fare qualcosa
e iniziò a sussurrare all’orecchio dell’Essere Umano
perché aveva donato loro quell’elemento in più....
.. che altri non avevano;.. quel gene meraviglioso..
..che era il gene della rinascita e della comprensione.
E così coloro che “udivano” la Parola bisbigliata nel Cuore,
decisero di ribellarsi al Male. Anima era con loro e in loro,
Anima era Loro Stessi... ed.. infatti... non avevano paura”. (Sophia)
Ma era la Genesi ‘MU’ narrata nel loro libro!
La leggenda voleva fosse stata scritta sull’acqua e trasportata dal vento sino alle coste Lemuriane
dove era stata incisa sul versante sud della montagna che ‘strapiombava’ nel mare. Era stata tradotta
e riportata dai testi arcaici che, se pur ritrovati in zone archeologiche di 4 continenti diversi,
sembravano seguire una ben precisa sequenza. Differenziavano leggermente ed erano state tutte
riportate fedelmente, quella Atlantidea recitava:
“Non v’era nulla intorno al centro – e nulla il centro – tuttavia, nel moto silenzioso,... tutto confluiva
.. nell’Alba della Coscienza. Alla luce una forma, un suono caotico - unica armonia: Anima, che già Era.
Tra il caos qualcosa si concluse:' l’Universo Intraprendente' Germinava l’attimo, le stelle, i pianeti .. galassie poi..
risucchiava il tutto in un buco nero.. come plastilina si ricomponeva dall’altra parte.
Il nulla era forma e suono, il caos diveniva non-disordine.
Ecco allora altri Universi, simili, vicini, sovrapposti ... ma distinti perchè invisibili e silenti tra loro.
Coscienza percepiva la loro Energia ... si percepiva, ma loro ..No! Non riuscivano ad avvertirla...
Non sentivano Anima, immersa e spettatrice dell’Immenso in cui tutto era, fu, è, sarà
- scritto con caratteri mobili e vivi- ”.
Il respiro mistico, nella descrizione atlantidea, prevaleva, era scevra dal male, ma quanto seguiva cronologicamente
era inquietante. Nella pergamena Major si parlava della volontà distruttiva, degli dei non-Anima e delle loro
capacità nel sovvertire dimensioni e mondi, nella pietra di Tiwanaku degli invisibili, mangiatori d'arsenico,
divoratori della realtà ed artefici della virtualità, la stele rinvenuta alle Bermuda parlava di forze contrarie alla
Coscienza, divenute sempre più potenti al fine di distruggere l’Opera Omnia che Anima desiderava e che ogni
giorno Rinasceva.
Il Male voleva un Impero tutto e solo suo, dove imprigionare la Luce Animica ed alimentarsi della sua infinita Energia.
La datazione era stupefacente e concordante: l’archeologia astronomica era una scienza consolidata: 26.000 anni
ricorrenti almeno cinque volte, come aveva potuto appurare studiando le mappe stellari accuratamente compilate
nei documenti, scolpite nella roccia ed incise alla base della stele.
La ciclica evoluzione animale-uomo era frutto genetico dell’impero in quanto ideale contenitore della
‘trasparente matrice di luce’ ; ma ogni qualvolta, 26.000 anni circa, l’uomo diveniva ‘Essere Umano’
consapevole, riconoscendo gli dei creatori e la virtualità: se ne liberava.
Iniziava allora il ritorno alla Realtà,- la riconquista del sé Divino, -la ribellione all’universo virtuale.
La corrente Animico-Coscienzale sfociava nella ricerca della Fonte! Ecco che allora “Accadeva!” (Jsal)
Cap 4.1
Ma che delirio tutto ciò! Possibile che la situazione fosse così deteriorata? Possibile che i mangiatori d'arsenico
avessero rosicato le molecole divisorie tra i diversi livelli fino a quel punto? Il prof. era sprofondato nella disperazione,
non ci capiva più nulla: ’cosa era reale e cosa finzione’? Forse una soluzione c'era, era stata l'entità a suggerirla,
ma lui aveva paura. Ma, del resto, sia sull'astronave che in tutto quel rabbuffo di livelli che lui vedeva entrare in
contatto, oppure in quel accatastarsi di anni così privo di costrutto per la sua missione...
Come faceva ad essere, stare ancora su quel pianeta...
Le proiezioni del mare di porpora si mostravano sempre più aggressive, doveva agire... Si avvicinò al globo tremulo
che l'entità aveva indicato come la Terra,e ci si buttò dentro. Il contatto provocò un flash lui sentì come se gli atomi
costituenti il suo corpo avessero deciso di andare ognuno per proprio conto ...W....
non era un paradosso quantistico, di fatto ..Sal..
gli atomi del povero malcapitato.. aleggiavano nell'aria come nebbiolina di un mitigata giornata d'inverno.
Vagavano .. ma con una certezza che lo Spirito del Prof. unisse le particelle in una Presenza Superiore..
Elevata...quanto quella dell'Entità'. Questa, infatti percepì l'immane potenza delle sua capacità percettive,
e ne fu stupita. Da li' a venire, eventi eccezionali stavano preparando a manifestarsi..(Dafne)
Continua ...vai a cap 5